Linee guida fiscali sulle crypto per l'Italia 2025: aggiornamenti di Agenzia delle Entrate
Gli investitori italiani in crypto devono dichiarare i loro investimenti per l'anno finanziario precedente ad Agenzia delle Entrate, ma i relativi moduli dipendono dagli investimenti specifici e riportano scadenze diverse.
Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni minime per gli investitori in crypto riguardo alle implicazioni fiscali dei loro investimenti e non è sempre facile orientarsi. Fortunatamente, abbiamo lavorato con il calcolatore fiscale per crypto Koinly per rispondere alle tue domande sulla regolamentazione fiscale per le crypto in Italia.
Sebbene questo articolo includa informazioni relative alle linee guida fiscali sulle crypto di Agenzia delle Entrate, non costituisce consulenza fiscale. Affidati sempre alla consulenza di un professionista fiscale autorizzato per consigli relativi alla tua situazione finanziaria.
TL;DR: Regolamentazione fiscale per le crypto in Italia
🗓️ L'anno fiscale inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre di ogni anno.
⏳ La scadenza per la dichiarazione dei redditi è il 30 settembre e/o il 15 ottobre, in base ai moduli da presentare.
📍 I profitti derivanti dalla vendita di crypto sono tassati al 26% oltre la soglia di esenzione annuale (sebbene questa non sarà più applicabile dal 2025).
📝 La maggior parte dei contribuenti dichiara eventuali guadagni, perdite o redditi derivanti da crypto tramite il portale fiscale online di Agenzia delle Entrate.
🧑⚖️ Se la dichiarazione risulta omessa o inaccurata si puoi incorrere in multe e sanzioni.
Eventi crypto esenti da tasse
Alcune attività in crypto sono esenti da tasse. Queste attività includono:
💳 Acquisto di crypto con valute tradizionali, es. EUR.
🔁 Trasferimento di crypto tra i tuoi wallet.
🔒 Detenzione di crypto.
Come vengono tassati crypto e NFT in Italia?
In Italia le criptovalute sono soggette a tassazione. Attualmente, le plusvalenze derivanti da crypto sono classificate come "redditi diversi" e tassate al 26%. Tuttavia, questa aliquota aumenterà al 33% a partire dal 1° gennaio 2026, come indicato nella Legge di Bilancio 2025.
In alternativa, hai la possibilità di pagare un'imposta del 18% sul valore degli asset detenuti in crypto al 1° gennaio.
Guadagni derivanti da crypto
L'aliquota di imposta sulle plusvalenze delle crypto in Italia è attualmente del 26%, in aumento al 33% dal 1° gennaio 2026, secondo la Legge di Bilancio 2025. La soglia di esenzione fiscale di 2.000 €, ovvero con tassazione esclusiva sui guadagni superiori a 2.000 €, è stata abolita secondo l'ultima Legge di Bilancio. Questa modifica entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ma l'esenzione verrà applicata agli anni fiscali precedenti.
Tassazione alternativa sul portfolio
In alternativa all'imposta sulle plusvalenze, puoi optare per un'imposta del 18% sul valore degli asset crypto detenuti al 1° gennaio, che può servire come costo base (secondo l'Articolo 1, Comma 133 della Legge di Bilancio 2023).
Reddito derivante da crypto
Le linee guida di Agenzia delle Entrate risulta essere poco dettagliata per quanto riguarda le implicazioni fiscali relative ad altre transazioni in crypto. Alcune transazioni (come il mining o lo staking) potrebbero essere tassate come reddito personale (IRPEF) con aliquote comprese tra il 23% e il 43%.
Diverse altre attività DeFi potrebbero essere soggette a tassazione. Vista l'attuale mancanza di linee guida specifiche, ti consigliamo di consultare un contabile esperto in crypto se operi con transazioni DeFi.
Puoi verificare le ultime aliquote di imposta sul reddito qui.
Come calcolare il reddito imponibile derivante da crypto in 3 step
Step 1: calcola il costo base per i singoli asset
Per calcolare il costo base delle crypto, somma il prezzo di acquisto e tutte le relative commissioni. Ad esempio, se hai acquistato 1 ETH per 800 € e hai pagato una commissione di 10 €, il tuo costo base sarà di 810 €. Per le crypto acquisite tramite altri mezzi senza un costo base chiaro, utilizza il Fair Market Value ("FMV", valore equo di mercato) in euro del giorno in cui le hai ricevute. La stessa regola si applica alle crypto ricevute come reddito.
Step 2: utilizza un metodo contabile per più asset
Calcolare guadagni e perdite delle crypto diventa complicato in presenza di più transazioni. Se acquisti la stessa criptovaluta in momenti e a prezzi diversi, potrebbe non essere chiaro come calcolare il giusto costo base per la vendita. Ad esempio, se hai acquistato 3 ETH in momenti diversi e vendi 1 ETH, Agenzia delle Entrate (Risoluzione n. 788/2021) consiglia di utilizzare il metodo Last In First Out (LIFO), ovvero il costo base dell'ETH acquistato più recentemente viene utilizzato per calcolare eventuali guadagni o perdite.
Step 3: calcola eventuali guadagni o perdite
Una volta stabilito il costo base, sottrai questo al prezzo di vendita per calcolare eventuali guadagni o perdite. Se hai scambiato crypto con un altro asset, utilizza il Fair Market Value ("FMV", valore equo di mercato) delle crypto in euro alla data di cessione come prezzo di vendita.
E per quanto riguarda le crypto perse o rubate?
Agenzia delle Entrate non ha fornito indicazioni chiare sulla regolamentazione fiscale delle crypto perse o rubate e se queste possano essere considerate parte della perdita. Ti suggeriamo di consultare un consulente fiscale per ricevere consigli adatti alla tua posizione.
Come presentare la dichiarazione fiscale per le crypto ad Agenzia delle Entrate
L'anno fiscale in Italia inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. Il reddito derivante da crypto viene dichiarato utilizzando il Modello 730 (da presentare entro il 30 settembre) per i redditi da lavoro dipendente oppure il Modello Redditi (da presentare entro il 15 ottobre) per le plusvalenze e gli asset esteri. Il Modulo RT (per le plusvalenze) e il Modulo RW (per gli asset esteri) vengono presentati unitamente al Modello Redditi.
Suggerimenti per la dichiarazione fiscale delle crypto
Monitorare il costo base, i guadagni e il reddito derivante da crypto può essere complesso per gli investitori attivi. Strumenti come Koinly semplificano questo processo importando automaticamente i dati da Kraken tramite SSO (OAuth) o caricamento di file CSV. Koinly calcola il costo base, i guadagni, le perdite e i redditi e genera report fiscali che facilitano la presentazione della dichiarazione.
Consigli per risparmiare sulla tassazione delle crypto
Non puoi evitare di pagare le tasse sulle crypto senza incorrere in sanzioni da parte di Agenzia delle Entrate, ma puoi ridurre il tuo conto fiscale in uno dei seguenti modi:
💎 "Hodling for the moon", ovvero mantenere le crypto sperando in un forte rialzo
♥️ Optare per la tassazione alternativa del portfolio se ciò supporta la tua condizione fiscale
🔍 Monitora e fai tesoro delle le perdite non realizzate per identificare eventuali opportunità per "sfruttare" queste perdite (Koinly ha uno strumento di ottimizzazione fiscale per aiutarti a farlo!)
Continua a studiare le crypto
Ora che sai come vengono tassati i tuoi investimenti in asset digitali, perché non continuare il tuo viaggio nel mondo delle crypto visitando il nostro Centro di Apprendimento?
Questa guida è stata fornita da Koinly. Kraken pubblica questa guida solo a scopo informativo. Non rivendichiamo alcuna proprietà o contributo ai contenuti e non ci assumiamo responsabilità per eventuali dichiarazioni errate, omissioni, errori o inesattezze contenuti nel presente documento. Le informazioni fornite non sono da intendersi come consulenza fiscale e non devono essere considerate come tali. Ti consigliamo di consultare un consulente fiscale locale riguardo alla tua situazione specifica.